9 Febbraio 2019 – Quinta Domenica dopo l’Epifania (anno A)

“C’è un credente e un non credente dentro di noi, sia in chi crede sia in chi non crede” diceva il cardinale Martini, che ricordiamo a quaranta anni dal suo ingresso a Milano, e il Vangelo oggi ripropone questa interiore oscillazione. Gesù rileva l’incredulità dei credenti mentre incontra la fiducia assoluta di un padre che si rivolge a lui per il figlio.

Anche questo secondo segno o miracolo, compiuto a Cana come il precedente, è avvolto nella tenerezza che Gesù vuole donare insieme al prodigio. Se agli uomini importa soprattutto l’effetto, ossia il beneficio ottenuto, al Signore interessa manifestare prima di tutto la comprensione e il suo affetto senza fare distinzioni: “Va’, tuo figlio vive!”.

don Paolo

Qui le letture: https://spl.ink/letture_09022020

Partecipiamo alla preghiera : LA FEDE, SIGNORE, PERMANGA IN NOI !

“Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino”: quanto vorremmo essere anche noi capaci di fare altrettanto! Infatti Gesù fa notare che “se non vedete segni e prodigi voi non credete”. Guidaci ad una fede che non ponga condizioni. PREGHIAMO:

Il dono della guarigione operato con amore da Gesù ci porta a pensare ai malati, a tutti i sofferenti e a coloro che ne hanno cura. Lui che ha molto patito aiuti ciascuno di loro ad ispirarsi al Vangelo per rinnovare la fiducia e per offrire le ragioni della tua consolazione. PREGHIAMO:

Si riscopre l’attenzione sul volontariato e sul valore del servizio civile a fronte delle diverse circostanze, locali e mondiali, in cui si manifesta l’esigenza di una gratuita solidarietà. Ispira i credenti a vivere senza riserve quella dedizione che è fonte di gioia. PREGHIAMO:

Il 10 febbraio di 40 anni fa giungeva in Duomo il nuovo Vescovo, Carlo Maria Martini, e si presentò dicendo: “Gesù, figlio di Dio… ecco l’unico oggetto del mio annuncio, l’unica cosa che avrò a cuore di dire e di dare con gesti e parole a voi e con tutti voi, finché il Signore mi darà vita e parola”. Facendone grata memoria rinnoviamo questo proposito. PREGHIAMO:

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