15 agosto 2018 – Solennità dell’Assunzione di Maria

Per la forza di gravità che trascina anche lo spirito, il nostro sguardo è normalmente inclinato verso la terra e ciò che contiene. In vacanza riusciamo forse a guardare oltre i monti o il mare, a cambiare orizzonti. Il culmine festoso dell’Assunzione di Maria ci orienta a scrutare l’invisibile e il futuro, l’altezza e la profondità di Dio.

La sua concezione immacolata, la maternità divina, la grande ed eroica obbedienza della fede fino alla Croce, la sua presenza nella Chiesa degli Apostoli sono contenute in questo mistero glorioso. Anche la nostra esistenza, avvolta dallo Spirito e sulle orme di Gesù, renda gloria al Padre e si svolga totalmente nella sua volontà.

don Paolo

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12 agosto 2018 – Dodicesima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

L’ostinazione della mente e la durezza del cuore sono, secondo la Bibbia, gravi malattie della fede, generate dalla chiusura degli orecchi e degli occhi nei confronti di Dio. Egli è costretto ad accusare il suo popolo amato: “Hanno gli occhi e non vedono, hanno gli orecchi e non ascoltano, hanno i piedi e non camminano”.

Gesù esorta i discepoli a lasciarsi rinnovare e modellare dalla Parola, gustandola come un impegno prezioso e leggero ed estendendola apertamente con scelte credibili e coraggiose, senza paure e senza alternative. Solo quando diventa ragione di vita, infatti, la Rivelazione di Dio sprigiona la sua forza e la sua pace.

don Paolo

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5 agosto 2018 – Undicesima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

La fedeltà al Signore vale più di tutto il resto e null’altro Dio attende da noi se non la fiducia in ogni occasione. Non sono i numeri che contano davanti a Lui, non c’è preghiera o sacrificio gradito se non uniti ad una sincera confidenza. In Lui soltanto infatti – lo ribadisce il messaggio biblico di oggi – risiede la nostra forza.

L’intera storia biblica, raccolta nelle vicende della vigna, e le prove toccate al profeta Elia e all’apostolo Paolo evidenziano la perseveranza di Dio e il
progredire del suo progetto nonostante i contrasti e le incomprensioni. Liberandoci dal torpore e dall’indecisione, il Signore ravvivi la convinzione e la fecondità della nostra fede.

don Paolo

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29 luglio 2018 – Decima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

La presenza del Signore sembra indescrivibile, ma non mancano i segni che la rendono evidente, a partire dall’umanità di Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio venuto a condividere la nostra esperienza. Egli ci indica la vicinanza di Dio anche mediante il Tempio, “casa di preghiera”, di incontro e di intimità con il Padre celeste.

Nel Tempio facciamo normalmente esperienza, nell’Eucaristia, della sua gratuità e fedeltà. La grande aula ecclesiale che ci accoglie ha quindi un valore più simbolico che funzionale: è la casa di Dio tra le nostre case, è la sala del Banchetto dove Lui ci attende e ci invita e da cui usciamo ogni volta rinvigoriti e interiormente rinnovati.

don Paolo

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22 luglio 2018 – Nona Domenica dopo Pentecoste (anno B)

“Per causa mia e del Vangelo”: ecco la ragione delle scelte e del coraggio di ogni vero discepolo. La richiesta fondamentale di Gesù è di liberarsi da preoccupazioni eccessive centrate su se stessi per rendersi utili all’unico progetto. La scioltezza del cammino di fede non sopporta inutili pesi, composti da paure e da obiezioni.

Occorre danzare, come fa il re Davide intorno all’Arca dell’Alleanza, per la certezza della presenza sempre amorevole del Signore. La nostra danza si compie intorno alla Parola e all’Eucaristia, segni viventi della presenza del Signore: siano desiderati e accolti da ciascuno di noi come sorgenti di forza e gioia per la testimonianza.

don Paolo

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15 luglio 2018 – Ottava Domenica dopo Pentecoste (anno B)

“Maestro, vorremmo che tu facessi per noi quello che stiamo per chiederti”: si rivolgono così a Gesù i primi discepoli ma anche quelli venuti dopo, noi compresi. Il centro del legame con il Signore può passare, più o meno consapevolmente, dalla Parola e dal suo progetto alla realizzazione delle nostre attese e perfino pretese.

E’ quindi decisivo, per stabilire una vera sintonia, mantenerci nell’ubbidienza e nello stile manifestato da Gesù, che “è venuto a servire e a dare la sua vita in riscatto per molti”. Non esiste devozione o merito che abbia tanto valore quanto ascoltare umilmente il Signore e perseverare nelle sue intenzioni, in piena libertà da se stessi.

don Paolo

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8 luglio 2018 – Settima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Aprire un giornale, ascoltare un notiziario, seguire un dibattito equivale spesso a lasciarsi coinvolgere in situazioni problematiche, complesse ed enormi. Anche fra i credenti si insinua, da sempre, la tentazione della “fuga dal mondo” cioè di estraniarsi dalla realtà, trascurando l’impegno della testimonianza e della speranza.

Questa scelta si pone però in aperto contrasto con la fede, che proclama il legame con Dio come affidabile e risolutivo: “né morte né vita, né autorità né potenze, né presente né futuro, né forze del cielo né forze della terra, niente e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore”.

don Paolo

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01 Luglio 2018 – Sesta domenica dopo Pentecoste (anno B)

Un Dio che attrae e libera si rivela a Mosè sul monte Sinai, prima nello stupore del roveto che arde senza consumarsi e poi negli incontri ravvicinati durante l’esodo verso la terra promessa. Dio manifesta così la passione per il suo popolo per il quale predispone un futuro luminoso e fecondo, benché affidato a figure fragili e incerte.

Il nome che Dio confida a Mosè, infatti, è nel contempo chiaro e misterioso: Egli è “il sempre Presente”, Colui che veglia, che guida e si prende cura. Nell’umanità di Gesù il Padre mostra poi il suo volto e a chi si apre a Lui indica il sentiero sicuro della vita: “imparate da me, che sono buono con tutti e umile di cuore”.

Per pregare insieme, durante la settimana:

Vogliamo imparare da te, Signore!

“Io sarò con te… Venite a me…”: quella di un Dio che non abbandona, che vede le fatiche e le sofferenze e si prende cura del suo popolo, è una certezza e una missione. Certi del sostegno di Dio, rendici decisi a dare dignità agli oppressi. PREGHIAMO!

Come il popolo dell’esodo a Mosè, così la Chiesa del nostro tempo guarda alla vita e al magistero di papa Francesco, successore di Pietro. La sua trasparenza e la sua lungimiranza conducano il mondo verso la giustizia, la concordia e la solidarietà. PREGHIAMO!

Non mancano mai dei “roveti ardenti” nei quali la presenza di Dio diventa più percepibile: proposte formative, inquietudini spirituali, iniziative missionarie, esperienze caritative… Guidaci nel nostro desiderio e bisogno di avvicinarci a te. PREGHIAMO!

Il periodo delle vacanze dia ristoro alla vita e si mantenga libero dall’ozio e da un disordinato uso della libertà. Gli adulti diano esempio ai più giovani circa il fruttuoso utilizzo del tempo, il primato del pensiero e l’importanza delle regole. PREGHIAMO!

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24 giugno 2018 – Quinta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Dio si presenta all’umanità come luce e amore, come promessa e proposta: questo accade ad Abramo, alla sua discendenza e sempre. Egli chiama, muove e rende le famiglie e le generazioni partecipi di un unico grande progetto di alleanza e di benedizione, che troverà compimento solo con un’adesione fiduciosa e corale.

La nostra fede oscilla tra chiarezza e oscurità e questa appare la sua condizione normale. Infatti oggi il Vangelo annota che “Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro”. Essere figli di Abramo consiste nell’affidarsi alla Rivelazione di Dio anche nei momenti in cui essa rimane velata e distante dai nostri pensieri.

don Paolo

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17 giugno 2018 – Quarta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Alla luce della creazione di Dio, la vita è una festa dove ogni cosa è un particolare dell’insieme e tutto tende all’armonia. L’uomo non dovrebbe fare altro che scoprire il progetto e assecondarlo con l’apporto dei carismi personali. Purtroppo l’incapacità del dominio di sé altera il quadro e genera sospetto e disordine.

L’alternativa che cresce è quella che porta il nome di “peccato”, ossia un fine diverso da quello stabilito da Dio. Attraverso la parabola delle nozze, Gesù vuole metterci in guardia sia dal preferire le nostre piccole logiche agli inviti di Dio, sia da un partecipare che appare dettato dall’obbligo anziché motivato dalla gioia.

don Paolo

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