30 settembre 2018 – Quinta Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno B)

“Tu amerai…”: è questa la consegna che Dio affida all’uomo, dall’inizio alla fine della storia. L’imperativo al futuro sottolinea la differenza tra Legge e Vangelo: la prima definisce che cosa è giusto e che cosa non lo è, il secondo non pone limiti ma lancia verso relazioni e percorsi in continuo divenire, senza confini e senza tempo.

Questo amore che rende il futuro già presente, Gesù lo precisa nella parabola: “Abbi cura di lui”. Tenere nel cuore la Parola di Dio e ogni persona porta a scegliere di sostare e di chinarsi, di farsi carico subito e a lungo, di provvedere e di avviare la riabilitazione, la risurrezione. Alla luce della sua promessa: “Fa’ questo e vivrai!”.

don Paolo

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23 settembre 2018 – Quarta Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno B)

Sembra incredibile e impossibile, ma l’amore creativo di Dio lo rende vero: nel dono dell’Eucaristia noi ritroviamo Gesù, la sua umanità, la sua presenza vivente e reale. Questo dono, annunciato dalla manna nel tempo dell’esodo, donato a Elia per il suo cammino, accompagna anche il nostro pellegrinaggio verso la pienezza della vita.

“Noi popolo di pellegrini – scrive l’Arcivescovo nella lettera pastorale – abbiamo bisogno di trovare nella celebrazione eucaristica quella fonte di gioia e di comunione, di forza e di speranza che possa sostenere la fatica del cammino”. Tutti i giorni la Parola di Dio e in ogni festa il Pane vivo, che dà vita, siano al centro di noi.

don Paolo

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2 settembre 2018 – Prima Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno B)

“È necessario che Lui cresca e io diminuisca” afferma Giovanni Battista indicando Gesù, ormai presente nella storia degli uomini come rivelatore del Padre e donatore dello Spirito. I profeti e tutti gli uomini e le donne di Dio, se sono veramente tali, lasciano il primato e la centralità della vita, in se stessi e negli altri, al Signore.

Attraverso Isaia il Signore fa notare al suo popolo la distanza tra le invocazioni e le scelte e dunque la vanità di una religiosità senza frutti. Poiché la presunzione, l’arroganza, l’ipocrisia e anche le rivalità tra credenti sono segni di immaturità, lo Spirito santo ci renda costanti nel rivolgere a Dio il volto e il cuore e non le spalle.

don Paolo

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26 agosto 2018 – Domenica che precede il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno B)

Consegnare la vita è il traguardo cui la fede conduce: l’incontro e l’appartenenza al Signore impegnano totalmente. Giovanni Battista collega il tempo dei Profeti al tempo del Messia: egli è la voce che grida nel deserto, l’amico dello sposo e colui che prepara la venuta. La sua franchezza e sobrietà attestano un’adesione vissuta.

Alla vigilia della festa del suo martirio, il 29 agosto, la Chiesa Ambrosiana volge a lui lo sguardo per verificare quale stile di vita generi in noi la fede: stimolati dalle indicazioni di Gesù, dalla testimonianza di Paolo e dal martirio dei fratelli Maccabei con la loro madre comprendiamo che senza scelte adeguate la fede è lettera morta.

don Paolo

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19 agosto 2018 – Tredicesima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

“Neanche in Israele ho trovato una fede così grande!” esclama commosso Gesù rendendosi conto della fiducia con cui uno straniero lo cerca. Quelli che giudichiamo distanti spesso sono più vicini di coloro che manifestano assiduamente una fede stanca e vuota. Siamo provocati così ad un’attenta valutazione del nostro credere.

L’apostolo Paolo ricorda che “la fede viene dall’ascolto della parola di Cristo” e ciò che si oppone all’ascolto è la presunzione di sapere e quindi di essere. In questa domenica che conclude il percorso contemplativo che va dalla creazione alla venuta di Cristo siamo esortati ad accorgerci delle radici della fede e ad averne più cura.

don Paolo

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Per pregare insieme in settimana:

DISPONICI AD ASCOLTARE MEGLIO, SIGNORE !

• La vera religiosità vale più dei luoghi sacri, dei riti e delle appartenenze. Dio lascia che sia distrutto e poi ricostruito il Tempio: a Lui interessa lo spirito dell’uomo, a cui rivela i suoi segreti. Concedici ogni giorno più attenzione e centralità per Lui. PREGHIAMO!

• “Chi ha creduto, dopo aver ascoltato?” si chiede san Paolo a proposito del popolo ebraico, amato ed eletto. La domanda vale anche per noi, spesso smemorati e distratti. Aiutaci a distinguere e a custodire il Vangelo da ogni altra voce o parola. PREGHIAMO!

• Il centurione romano, uno straniero, si rivolge a Gesù con grande sincerità e umiltà. Gesù riconosce la sua fede intensa e la preferisce a confronto di quella abituale ma incerta. Rendici pienamente credenti, senza oscillazioni e ambiguità. PREGHIAMO!

• L’eco della tremenda sciagura di Genova ci fa ascoltare in silenzio il dolore dei defunti, dei sopravvissuti e dei parenti. Il nostro Dio ama e riscatta la vita e la morte: in Lui confidiamo, promettendogli di essere più responsabili verso tutti. PREGHIAMO!

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15 agosto 2018 – Solennità dell’Assunzione di Maria

Per la forza di gravità che trascina anche lo spirito, il nostro sguardo è normalmente inclinato verso la terra e ciò che contiene. In vacanza riusciamo forse a guardare oltre i monti o il mare, a cambiare orizzonti. Il culmine festoso dell’Assunzione di Maria ci orienta a scrutare l’invisibile e il futuro, l’altezza e la profondità di Dio.

La sua concezione immacolata, la maternità divina, la grande ed eroica obbedienza della fede fino alla Croce, la sua presenza nella Chiesa degli Apostoli sono contenute in questo mistero glorioso. Anche la nostra esistenza, avvolta dallo Spirito e sulle orme di Gesù, renda gloria al Padre e si svolga totalmente nella sua volontà.

don Paolo

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12 agosto 2018 – Dodicesima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

L’ostinazione della mente e la durezza del cuore sono, secondo la Bibbia, gravi malattie della fede, generate dalla chiusura degli orecchi e degli occhi nei confronti di Dio. Egli è costretto ad accusare il suo popolo amato: “Hanno gli occhi e non vedono, hanno gli orecchi e non ascoltano, hanno i piedi e non camminano”.

Gesù esorta i discepoli a lasciarsi rinnovare e modellare dalla Parola, gustandola come un impegno prezioso e leggero ed estendendola apertamente con scelte credibili e coraggiose, senza paure e senza alternative. Solo quando diventa ragione di vita, infatti, la Rivelazione di Dio sprigiona la sua forza e la sua pace.

don Paolo

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5 agosto 2018 – Undicesima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

La fedeltà al Signore vale più di tutto il resto e null’altro Dio attende da noi se non la fiducia in ogni occasione. Non sono i numeri che contano davanti a Lui, non c’è preghiera o sacrificio gradito se non uniti ad una sincera confidenza. In Lui soltanto infatti – lo ribadisce il messaggio biblico di oggi – risiede la nostra forza.

L’intera storia biblica, raccolta nelle vicende della vigna, e le prove toccate al profeta Elia e all’apostolo Paolo evidenziano la perseveranza di Dio e il
progredire del suo progetto nonostante i contrasti e le incomprensioni. Liberandoci dal torpore e dall’indecisione, il Signore ravvivi la convinzione e la fecondità della nostra fede.

don Paolo

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29 luglio 2018 – Decima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

La presenza del Signore sembra indescrivibile, ma non mancano i segni che la rendono evidente, a partire dall’umanità di Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio venuto a condividere la nostra esperienza. Egli ci indica la vicinanza di Dio anche mediante il Tempio, “casa di preghiera”, di incontro e di intimità con il Padre celeste.

Nel Tempio facciamo normalmente esperienza, nell’Eucaristia, della sua gratuità e fedeltà. La grande aula ecclesiale che ci accoglie ha quindi un valore più simbolico che funzionale: è la casa di Dio tra le nostre case, è la sala del Banchetto dove Lui ci attende e ci invita e da cui usciamo ogni volta rinvigoriti e interiormente rinnovati.

don Paolo

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22 luglio 2018 – Nona Domenica dopo Pentecoste (anno B)

“Per causa mia e del Vangelo”: ecco la ragione delle scelte e del coraggio di ogni vero discepolo. La richiesta fondamentale di Gesù è di liberarsi da preoccupazioni eccessive centrate su se stessi per rendersi utili all’unico progetto. La scioltezza del cammino di fede non sopporta inutili pesi, composti da paure e da obiezioni.

Occorre danzare, come fa il re Davide intorno all’Arca dell’Alleanza, per la certezza della presenza sempre amorevole del Signore. La nostra danza si compie intorno alla Parola e all’Eucaristia, segni viventi della presenza del Signore: siano desiderati e accolti da ciascuno di noi come sorgenti di forza e gioia per la testimonianza.

don Paolo

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